In principio diceva il poeta: “Facciamo il mondo.
Lo faremo leggero e vibrante come un congegno sonoro
a ogni vibrazione saranno voci di note
poi d’improvviso le note si addenseranno in parole
diranno trame lucenti tessute di fili di suono
s’inseguiranno echeggianti si disporranno nel verso
È questo il vostro dono o Muse figlie di Zeus
la poesia facitrice di mondi
la divina follia della musica”.
Così diceva in principio il tessitore sapiente
il musico poeta che intreccia la tela del canto.
Tu narrami o Musa l’uomo phonopoietés
che molto vagò fra le note
vide la gioia e il dolore venire con metrico passo
all’ora viola in cui il vento racconta storie di suoni
traversando il confine tra il silenzio e il canto.
                    (ROSANNA ANSANI, da Phonopoíesis. L’odissea del suono tra poesia e musica, 2012)